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giovedì 27 marzo 2014

Legalizzazione Marijuana: da che parte stai?

di Giulia Gregoris, Giulia Lavalle e Lorenzo Romano


Non tutti sono al corrente del fatto che lo scorso 13 Gennaio la nostra città, Torino, sia stata la prima a chiedere l'abrogazione della legge cosiddetta Fini-Giovanardi attraverso un voto del consiglio comunale. L'iniziativa del capoluogo piemontese è stata il principio di un fenomeno che ha poi  preso piede in altre città  italiane come Milano.
Tuttavia la questione continua ad essere assai dibattuta a causa delle differenti opinioni riguardo questo tema.
Da una parte l'impeto di coloro i quali sono favorevoli alla legalizzazione o per lo meno ad una più precisa differenziazione tra droghe leggere e droghe pesanti che, oltre al sostegno proveniente da importanti personalità politiche, può contare sull'appoggio di medici di fama mondiale, come Umberto Veronesi che afferma:
[...] davvero crediamo che penalizzando il possesso di una dose possiamo interrompere la spirale di angoscia esistenziale che porta al baratro mortale della droga pesante?[...] Se fosse vero, le statistiche non mostrerebbero circa 200mila dipendenti da droghe pesanti in Italia, più o meno come 10 anni fa. Rendere la cannabis un tabù o un piccolo crimine non serve affatto ad affrontare il problema. [...] La droga è un problema più sociale e culturale, che penale e una legge che impone sanzioni pesanti o addirittura la prigione non può risolverlo. Dobbiamo renderci conto che se rendiamo criminali i consumatori di droga, li obblighiamo soltanto ad uscire dalla legalità e dal controllo, senza che smettano di drogarsi.
Anche coloro che si schierano contro tale mozione possono contare sull'appoggio di personalità mediche di spicco, come Rosario Sorrentino; il neurologo ha organizzato, con l'appoggio del ministro della salute Beatrice Lorenzin, un giro di conferenze nelle scuole italiane dal titolo "Ma quale droga leggera?". In un intervista al quotidiano Metronews afferma che l'uso ricreativo di sostanze come Hashish e Marijuana è assolutamente dannoso, in particolar modo negli adolescenti in quanto compromette lo sviluppo definitivo di alcune capacità intellettive. Sorrentino ribadisce però che l'uso fine a se stesso vada distinto da quello terapeutico, a patto che l'assunzione venga prescritta da un medico.
La legalizzazione della marijuana, tema che fino a poco tempo fa era considerato "tabù" nel nostro paese, è in altri stati una realtà concreta. Alcuni paesi hanno infatti da anni una legge che ne permette l'assunzione a scopo ricreativo nei limiti delle restrizioni;  tanti altri governi invece si sono mobilitati ultimamente per variare le proprie leggi.
Qui potete trovare una mappa interattiva che da l'idea delle diverse realtà riguardo questo argomento a livello mondiale: http://www.lastampa.it/medialab/data-journalism/marijuana-legale-o-no

Non ci resta che aspettare e scoprire se questa mappa verrà modificata o meno per quanto riguarda la voce "Italia".

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