Due tragedie
si sono consumate oggi a 2000 m sulla conca dell’ alpe Devero e in val Formazza,
estrema propaggine del Piemonte settentrionale. Il primo, il trentanovenne Marco
Cozzi di Magenta travolto da una
gigantesca valanga, era dotato del sistema di localizzazione Arva, un congegno
ricetrasmittente che ha permesso ai soccorsi di localizzare la vittima, ma il
disseppellimento è avvenuto due ore dopo a causa delle gravi condizioni meteo. L’
uomo ha riportato una profonda frattura al femore e durante il trasporto a valle è andato in arresto cardiaco. I
soccorritori dopo estenuanti tentativi sono riusciti a rianimarlo e a portarlo
all’ ospedale di Berna, in Svizzera, dove è deceduto alcune ore dopo .
La seconda tragedia è avvenuta in val Formazza vicino al lago di Morasco coinvolgendo il ventiseienne Gilberto Bazzoni di Roncone, in provincia di Trento. La vittima al momento della tragedia si trovava con due amici che fortunatamente sono riusciti a salvarsi. Essendo sprovvisto del sistema di localizzazione Arva (http://it.wikipedia.org/wiki/Apparecchio_di_ricerca_in_valanga) i soccorritori non sono potuti arrivare in tempo per salvarlo; inoltre le disastrose condizioni meteo hanno permesso il recupero dell’ uomo soltanto due ore dopo l’accaduto. Queste sono le ennesime tragedie avvenute in montagna durante le vacanze, quando l’ afflusso di persone è più elevato; tragedie causate da individui disattenti che, non prestando attenzione alle condizioni meteo e ai servizi di informazione forniti in tempo reale dagli enti locali sulle valanghe(http://www.regione.piemonte.it/meteo/previs/dwd2/bollettino_valanghe.pdf), vanno in zone pericolose a scapito degli altri e di loro stessi.
Matteo Genta
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