Voglio viaggiare, andare lontano,
visitare luoghi magici, incantati, incontrare persone che vale davvero la pena
di conoscere, scrivere le mie avventure, scolpire il mio nome nel tempo, bere
dal proverbiale calice dell'immortalità.
Questo è videogiocare: mettersi un
paio di scarpe e correre via, iniziare un viaggio, ma un viaggio della mente,
dell'anima, perché chi viaggia senza imparare nulla, semplicemente non viaggia
ma si sposta. Saper viaggiare è un dono di pochi, come saper apprezzare la
musica e l'arte e non è da tutti saper viodeogiocare.
Il videogioco così come il viaggio
è un semplice fine, perchè chi lo vede come uno scopo non viaggia, come già
detto si sposta solo, si trascina. IL viaggio è fine a se stesso, perchè non
importa cosa si trova alla fine della corse, l'importante è correre e cosa si
prova mentre si corre, vivere quel momento.Il vero viaggiatore non parte col
desiderio di arrivare alla meta, ma con la consapevolezza che un giorno tornerà
a casa.
E' questo il senso del videogioco:
partire, estraniarsi dal mondo e poi ritornare, ricordando le terre viste, le
persone incontrate e le esperienze vissute, perchè ogni cosa nel nostro ricordo
è più bella. Il videogioco ci ricorda la caratteristica principale che non solo
accomuna ogni videogioco, ma ogni canzone, libro, ogni viaggio e anche il
nostro che, come queste poche parole, è destinato a finire.
Ivan Sosso
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