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giovedì 4 aprile 2013

RIFIUTI, DALLA TERRA AL CIELO.


il tempo avanza, i rifiuti si accumulano ed è necesssrio trovare nuovi modi per smaltirli.
Il termine termovalorizzatore, seppur di uso comune, viene spesso criticato in quanto un rifiuto può essere “valorizzato” solamente tramite riuso e/o riciclo; la struttura del termovalorizzatore invece, pur generando recupero energetico dal processo, incenerisce i rifiuti: esso è quindi da dirsi più propriamente inceneritore.

La struttura dunque costituisce un semplice smaltimento dei rifiuti, secondo alcuni da preferirsi alla discarica di rifiuti indifferenziati, dove avviene un deposito permanente di rifiuti solidi urbani. http://www.iefe.unibocconi.it/wps/allegatiCTP/IEFE%20Greenews_07%2010%2010.pdf

I rifiuti sono prodotti di scarto di ogni genere e composizione. In questo caso ci si occupa prevalentemente di due tipi: Rifiuti Solidi Urbani (RSU) e speciali. Prima di procedere all’incenerimento, essi possono essere trattati con processi volti a eliminare i materiali non combustibili. I rifiuti trattati in questo modo sono definiti CDR (ovvero combustibile derivato dai rifiuti) o più comunemente ecoballe.
http://it.wikipedia.org/wiki/Inceneritore

I camion trasportanti sostanze finalizzate all’incenerimento vengono sottoposti a un controllo mirato a individuare eventuali sostanze tossiche o radioattive; alla struttura convergono dunque rifiuti derivanti da diverse aree di raccolta. Lo scarico avviene direttamente dai mezzi di raccolta a un’area chiusa, in modo da evitare emissioni di odori grazie anche al mantenimento di una leggera depressione della fossa. Le sostanze vengono sottoposte ad alte temperature e poi raffreddate e trattate per limitare l’impatto ambientale. Le micro polveri in uscita dall’inceneritore ricadono a ombrello sul territorio sottostante coprendo un raggio di oltre venti chilometri; inoltre bisogna tener conto dell’azione dei venti, che possono dirottare le polveri facendole concentrare in particolar modo su alcune zone.

Non mancano pareri riguardo gli effetti delle ceneri sull’uomo: nel 2005 l’ ARPA Piemonte (Azienda Regionale Per l’Ambiente) ha intrapreso uno studio basato sulle previsioni di emissioni di sostanze inquinanti prodotte dall'incenerimento desumendo che, senza contare l’inquinamento già esistente, in molte occasioni verrebbero già violati i limiti di emissioni relativi al solo inceneritore. Altri studi su vasta scala hanno dimostrato che, presso gli inceneritori di rifiuti urbani, si verificano tassi più elevati di difetti alla nascita e di cancro sia negli adulti che nei bambini.
Inceneritore del Gerbido, Piemonte
http://www.grippa.org/html/allegati/RSU_07.pdf

L'ultima struttura costruita in Piemonte partirà secondo le previsioni alla fine del mese di aprile 2013 nella località del Gerbido, mentre nel resto d'Europa le preesistenti vengono man mano dismesse, non essendo considerate fonti rinnovabili. Non sono mancate le manifestazioni contrarie alla messa in funzione dell'inceneritore, nè gli incontri con vari esponenti politici.

                                                                                                   Carlotta Rivella

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