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domenica 6 aprile 2014

2014 nel segno di Belinelli

L'All Star Weekend ha sempre avuto un grandissimo peso nel mondo dell'NBA. Da una parte, al venerdì, ci sono i Rookies (le matricole dell'NBA), che con l'NBA Rising Stars Challenge hanno l'opportunità di mettersi in mostra per futuri contratti con team di un certo peso. Dall'altra, la domenica, c'è l'All Star Game, in cui i più grandi del basket della East fronteggiano quelli della West Coast in un match senza alte tensioni, ma con grande quantità di schiacciate, punti e spettacolo.
Quest anno, dal 14 al 16 febbraio 2014 a New Orleans, però l'interesse di tutti gli italiani appassionati del basket si è concentrato durante il sabato. Infatti, oltre al mitico Slam Dunk Contest, ha luogo una gara di eguale importanza: il Three-Point Contest. L'importanza della prima è ovvia: a tutti piace vedere la schiacciate, soprattutto quando a farlo sono uomini come Michael Jordan o Dwight Howard che letteralmente "volano" dalla lunetta dei tiri liberi. Ma anche la seconda gara non è da meno. Il compito è difficilissimo: segnare ,entro un certo limite di tempo, quante più triple possibile con 25 palloni a disposizione, distribuiti a loro volta su cinque carrelli sparsi sulla linea dei tre punti. Vincitori di questa gara sono stati leggende del basket come Larry Bird e grandi del basket moderno come Paul Pierce e Ray Allen.
La seconda gara ha avuto per noi italiani una grande importanza, dato che si è presentato tra i partecipanti Marco Belinelli che in partenza non era considerato tra i favoriti poichè si confontava con atleti del calibro di  Steph Curry, Kevin Love o Damian Lillard che lo avrebbero dovuto sicuramente spazzare via. Ma non è stato così. Il bolognese al primo round segna  19 punti (su un massimo di 30) mentre i suoi avversari fanno rispettivamente 16, 16 e 18 punti e vengono così eliminati. Allora va in finale contro  Bradley Beal particolarmente in forma in quella serata e che, nella prima manche, aveva totalizzato  21  punti. La "prima" finale tra i due atleti  è nulla perché  terminano entrambi con 19 punti, si va perciò agli spareggi. Marco parte per primo. La tensione è alta e infatti arranca abbastanza al primo carrello e ai primi palloni del secondo. Ma, da quel momento in poi, è un tutto un crescendo nella sua prestazione e così  sbaglia solo tre palloni negli ultimi tre carrelli.  Allora Flavio Tranquillo, telecronista per Sky Sport, si esalta e urla << E' caldo come una stufa!>>. A questo punto non c'è più storia: Belinelli  segna 24 punti su 30, sfiorando anche il record di sempre di 25 . Inutili gli sforzi di Beal: <<Game, set and match!>>.  Marco è il primo italiano nella storia a vincere un trofeo di qualsiasi genere nell'NBA. Potrebbe inoltre non essere l'ultimo: ad esempio potrebbe ottenere il Most Improved Player, il trofeo per il giocatore che maggiormente si è migliorato rispetto alle precedenti stagioni. L'ex giocatore della Virtus Roma, dopo una mediocre stagione ai Bulls sta migliorando sempre di più: a inizio stagione metteva il 60% dei suoi tiri da tre, ora ne mette circa il 45%, che vuol dire che, nonostante l'abbassarsi delle sue percentuale, quasi la metà delle sue triple entrano. Inoltre la sua squadra è in ottima forma! Nonostante l'ultima sconfitta contro gli Oklahoma City Thunder, la squadra aveva vinto 19 partite di fila, stabilendo il record di vittorie consecutive di sempre della formazione dei San Antonio Spurs. Questo potrebbe portarli all' "anello", che rappresenterebbe la vittoria su tutte le altre squadre dell'NBA e, per Marco, la realizzazione del sogno di tutta la sua carriera.

Qui sotto, il video della prestazione di Belinelli e la successiva intervista "a caldo", commentata dai telecronisti di Sky Sport



















 di Lorenzo Romano

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