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domenica 6 aprile 2014

Chi fa da se(lfie) fa per tre

di Beatrice Cantino

Il selfie, indiscussa moda dell’ultimo anno, sta spopolando tra tutti (ragazzi, adulti, vips) al punto che anche l’Oxford Dictionary ha inserito il neologismo tra i suoi lemmi.
Questa tendenza nasce da un sempre più grande bisogno di catturare un momento e condividerlo. I critici e gli scettici arrivano a parlare di “selfite”, ovvero la mania di produrre autoscatti e condividerli sul web, delineando addirittura tre livelli di gravità e il profilo psicologico del “selfier” medio.
In realtà  è un modo come un altro di raccontarsi al mondo, questa è la vera moda, e le sue spie sono tante: una tra tutte è l’iniziativa di Gabriele Salvatores “Italy in a day”, un film sociale composto da tanti spezzoni di persone, momenti, luoghi e azioni registrati dagli italiani stessi, raccolti su una piattaforma e affidati al premio Oscar che li trasformerà in un film che racconti la quotidianità del nostro paese.



Neanche il Papa ha resistito alla tentazione del "modus selfiendi" e si è fatto fotografare insieme a tre adolescenti in visita al Vaticano.













Il “selfie papale” è stato tra i più memorabili e condivisi dell’ultimo periodo, quasi al pari del “selfie da Oscar” scattato dalla presentatrice Ellen Degeners in compagnia di un cast mozzafiato tra cui Meryl Streep, Julia Roberts, Brad Pitt, Angelina Jolie e Bradley Cooper, che detiene il record: in meno di tre minuti l’immagine è stata ritwittata ottantamila volte e nel giro di un’ora quasi un milione di volte, e il numero continua a crescere.












Il fenomeno arriva anche nello spazio, tantissimi sono stati gli astronauti che si sono immortalati tra stelle e pianeti. L’astronauta Mike Hopkins è stato il protagonista di un "selfie spaziale" alla vigilia di Natale, con questo ottiene il primato di miglior selfie per essersi immortalato con il pianeta Terra.














Insomma braccio teso, volto espressivo e tutti pazzi per i selfies: si fanno, se ne parla. Rimane da capire se è davvero un’innovazione o solo moda, che quando passa ti vergogni di aver seguito.

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